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Calamari crudi: è pericoloso mangiarli?


rischi calamari crudiSebbene i calamari solitamente vengano gustati previa cottura, fritti, grigliati, in umido o al forno, alcune ricette prevedono che questi molluschi siano consumati crudi. E sono in molti ad apprezzarne il sapore.

Altrettanti, però, medici e non, sostengono che dal consumo di calamari crudi, come di altri molluschi, crostacei o pesci, possono derivare seri problemi per la nostra salute, malattie di origine alimentare che, se contratte in forma grave, possono portare anche alla morte.

Mangiare calamari crudi: quali sono i pericoli?

Pericoli derivanti dai batteri

I calamari, come altri molluschi, possono essere contaminati da batteri. Alcuni di questi batteri vivono e si moltiplicano nelle acque marine, altri vi sono riversati da scarichi umani.

Il botulino

Uno dei batteri più pericolosi che possono infestare i calamari è il Clostridium botulinum, che vive nei fondali marini e può contaminare pesci, crostacei e molluschi.


Poiché questo batterio viene abbattuto con il calore, consumando calamari cotti non si corrono pericoli, ma se questi vengono mangiati crudi vi è il rischio di contagio.

I sintomi della malattia solitamente sono vomito, diarrea e forti dolori muscolari, ma possono manifestarsi anche ulteriori problemi come disturbi neurologici e difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi il botulino può essere mortale.

I vibrioni

Questi batteri, di cui esistono diverse specie, sono presenti nel mar Mediterraneo ed oltre a pesci e crostacei possono contaminare anche i molluschi.

Consumando calamari crudi è possibile contrarre l’infezione, che può manifestarsi in forme più o meno gravi. I sintomi sono di tipo gastroenterico e tra i più comuni ci sono forti dolori addominali, diarrea e spossatezza.

Come il Clostridium botulinum, anche i vibrioni vengono uccisi alle alte temperature e, quindi, la cottura dei cibi contaminati consente di abbatterli.

Altri pericolosi batteri

Il Clostridium botulinum e i vibrioni, però, non sono gli unici organismi batterici che possono infestare i calamari.

Questi molluschi possono essere contaminati anche da altri batteri, anch’essi pericolosi per la salute dell’uomo.

Tra quelli più spesso responsabili di intossicazioni di origine alimentare vi sono Escherichia Coli, Listeria e Strafilococchi, tutti nocivi per la salute umana ma debellabili grazie alla cottura.

Se si mangiano calamari crudi contagiati da questi batteri, l’intossicazione si manifesta per lo più con sintomi di tipo gastroenterico, ma possono comparire anche problemi respiratori, neurologici e febbre alta.

Pericoli derivanti dai virus

I calamari, che spesso vivono in acque marine poco pulite ed inquinate, anche ad opera dell’uomo, da sostanze contaminanti, oltre ad essere infestati da sostanze batteriche sono esposti anche al rischio di contagio da parte di virus. I più noti e comuni tra questi sono il virus responsabile dell’epatite A, una malattia a carico del fegato, e il Norovirus, responsabile di una patologia principalmente a carico dello stomaco.

Se mangiamo calamari crudi affetti dal virus dell’epatite A i sintomi che si manifestano solitamente sono problemi gastroenterici più o meno pronunciati, febbre, stanchezza, urine di colore scuro, mal di testa e prurito diffuso.

Se, invece, si mangiano calamari crudi affetti da Norovirus i più comuni sintomi che compaiono sono, oltre a disturbi gastroenterici come vomito e diarrea, anche crampi muscolari, dolori articolari, febbre e cefalea.

Il consiglio generale, dunque, per evitare di contrarre queste o altre patologie di origine alimentare, è quello di consumare i calamari dopo averli cotti. Così potrete gustare questi saporiti molluschi in tutta sicurezza.

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