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Carbone vegetale in cucina: come si usa


Molti di noi quando pensano al carbone vegetale ricordano i panetti che da piccoli si ricevevano dalla Befana, a testimonianza dell’esser stati un po’ cattivelli. Invece si tratta di un ingrediente che sempre più viene utilizzato in ambito culinario. Conosciamolo insieme

Carbone vegetale, ancora poco conosciuto

Questa polvere veniva usata già nell’Antico Egitto e gli egiziani credevano avesse un potere disintossicante e curativo.

Stiamo parlando di una sostanza che è il risultato della combustione di legna all’interno di una carbonaia, una capanna speciale costruita con dei rami e ricoperta di fogliame.

Ha numerose proprietà come per esempio quella di essere di aiuto in caso di gonfiore addominale, meteorismo o colite.


Sappiamo anche che è spesso un rimedio usato in caso di intossicazione da funghi in quanto aiuta ad eliminare i metalli pesanti.

Ovviamente questo ingrediente deve essere usato con accortezza, non bisogna mai superare le dosi consigliate.

Chi è affetto da diabete, è bene che sappia che bisogna assumerlo lontano dai medicinali che abitualmente assume, in quanto il carbone ne diminuisce l’efficacia.

Inoltre pare che vada in contrasto anche con l’assorbimento di alcuni nutrienti, quindi è bene non farne un uso quotidiano o eccessivo.

Sconsigliamo l’uso da parte dei bambini e delle donne in stato interessante, e anche durante il periodo dell’allattamento.

Come sempre, inoltre, consigliamo di parlarne con il vostro medico di fiducia per conoscere il modo migliore di sfruttare questo ingrediente senza gli spiacevoli effetti collaterali.

L’uso in cucina del carbone vegetale

In cucina bisogna dire che è necessario usare il carbone vegetale puro, che non cambia il sapore dei cibi. Il prodotto puro non è semplicissimo da trovare, di solito deve essere ordinato o in farmacia o nelle erboristerie.

Deve essere ridotto già in polvere e usato come additivo da mescolare con altri ingredienti. È sempre più in voga nel campo culinario grazie al colore scuro, tendente al nero che conferisce ai cibi.

Usato per creare contrasti di colore e far risaltare gli ingredienti accostati, ha quindi un uso più creativo che salutare. Spesso viene usato per la preparazione di pane o di pasta dal tipico colore nero, abbinato, ad esempio, a frutti di mare o a caviale.

Può essere un colorante anche per l’olio extravergine di oliva, interessante solo come decorazione. Insomma, un ingrediente sicuramente utile, ma non indispensabile alla salute del nostro corpo.

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