Saranno rari insomma i casi in cui non dovremo fare ricorso ad uno dei più grandi alleati dello cheti di successo, il tagliere.
In commercio se ne trovano tanti, di materiali diversi e di varie grandezze. Come scegliere quello giusto?
No al legno
I taglieri di legno hanno un fascino indiscutibile. Sono più caldi, più belli e più scenici. Ma sono la scelta giusta per chi vuole cucinare come un professionista? No. I taglieri in legno sono proibiti nelle cucine professionali che si rispettano.
Problema batteri
Il legno è un materiale naturalmente poroso, e che può trasformarsi in un ambiente perfetto per la riproduzione dei batteri. Pulirlo è difficilissimo, anche se avete una lavastoviglie di quelle buone. Quindi evitate di utilizzare questo materiale, almeno per i taglieri che non usate soltanto per le portate, ma anche per preparare le pietanze.
No al vetro
I taglieri in vetro sono belli, facili da pulire e molto igienici. Il problema è che si rompono. Quando siete in cucina gli incidenti sono dietro l’angolo, e non c’è alcun motivo per mettere a repentaglio la propria incolumità quando sono disponibili altri materiali, più sicuri e altrettanto puliti.
Si alla plastica
Un buon tagliere in plastica è qualcosa che non può mancare dalla vostra cucina, almeno se volete fare sul serio. Compratene uno di qualità, di plastica molto dura che non andrà a perdere pezzi mentre lo utilizzate.
Contaminare il cibo con la plastica non è il massimo, quindi orientatevi verso prodotti che, anche se sono più costosi vi garantiscono una tenuta nel tempo.