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Natale in Grecia: il pranzo tipico


Natale in Grecia il pranzo tipicoAnche in Grecia il Natale è la festa religiosa più attesa dell’anno. Come altrove, anche qui il pranzo natalizio vede la famiglia riunita per gustare insieme i piatti tipici tradizionali. Eccone qualcuno.

Il pranzo di Natale in Grecia

Il menù del pranzo natalizio greco, esattamente come accade da noi, può variare da regione a regione.

Di sicuro però su ogni tavola non mancano i dolci nazionali tipici: i kourambiedes e i melomakarona.

Sono molto note anche le diples, una sorta di frappe originarie di Creta.


La vigilia di Natale non esiste un cenone vero e proprio ma c’è un’altra usanza. Durante la cena le donne di casa presentano il tipico christopsomo, che vuol dire letteralmente pane di Cristo.

Si tratta, infatti, una pagnotta dolce che può avere forme diverse e decorazioni sulla crosta che rappresentano aspetti della vita familiare.

Il giorno di Natale il capo famiglia spezza il pane e lo distribuisce a tutti i commensali.

Anche in Grecia il pranzo di Natale è a base di specialità tradizionali. Il menù tipo prevede:

  • galopoula o tacchino farcito con castagne, uvetta di Corinzio e noci o mandorle
  • patate al forno
  • gourounopoulo psito o porcellino arrosto fatto cuocere a forno lento per circa tre ore e bagnato regolarmente col suo succo, acqua calda e succo di limone
  • christopsomo
  • melomacarona

Ecco come si prepara la galopoula a Salonicco. Ricetta originale

Galopoula o tacchino ripieno natalizio

Marinatura

Ingredienti

  • Un tacchino di 4/5 chili
  • Una tazza di olio extra vergine
  • 1 cucchiaio di mostarda leggera
  • 1 tazza di cognac
  • 2 cucchiai di miele.
  • 1 cucchiaio di salsa di soia
  • Pepe q.b.

Ripieno

Ingredienti

  • 1 chilo di carme macinata di maiale
  • 3 cucchiai di riso
  • 24 castagne arrostite e pulite
  • 4 cucchiai di uvetta passa nera
  • 4 cucchiai di pinoli leggermente abbrustoliti
  • 1 cipolla grossa finemente tritata
  • 3 cucchiai di olio evo
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 4/5 cicchi di bahari
  • ½ cucchiaino di cannella
  • Sale e pepe q.b.

Procedimento

Marinatura

Prepariamo il tacchino pulendolo con attenzione e lavandolo con acqua fredda. Mettiamo in un frullatore tutti gli ingredienti e prepariamo una crema omogenea.

Usando un pennello da cucina, spalmiamo la crema dentro e fuori il tacchino e lasciamolo a marinare per circa tre quarti d’ora in un recipiente.

Ripieno

In un grosso tegame riscaldiamo l’olio e lasciamo soffriggere la cipolla fino a quando diventa dorata. Aggiungiamo la carne macinata. Quando la carne è ben cotta, versiamo nel tegame il riso crudo e il vino.

Subito dopo incorporiamo l’uvetta, i pinoli e le castagne. Continuando a rimestare versiamo nella pentola anche un bicchiere d’acqua e lasciamo bollire.

Una volta portato a giusta cottura il riso, si aggiungono bahari, cannella, sale e pepe, si mescola bene e il ripieno è pronto per farcire il tacchino.

Con l’aiuto di un cucchiaio si prende il ripieno e s’inserisce nel tacchino spingendo quanto più possibile per non aver problemi quando si andrà a cucire la pancia.

Quando il tacchino sarà ben ripieno e perfettamente chiuso, si cosparge con quanto rimasto della marinatura. Si avvolge in un foglio di alluminio e si mette nel forno a 180 gradi per due ore e mezzo.

A questo punto si toglie il foglio di alluminio e si lascia il tacchino nel forno per un’altra mezz’ora per consentirne la giusta doratura.

Curiosità

Il bahari è una spezia i cui chicchi somigliano a quelli del pepe ma più grossi.

In alcuni villaggi è rimasta l’usanza si preparare per Natale il lahanosarmades, foglie di cavolo cappuccio ripiene con riso e besciamella. Un piatto che secondo la tradizione locale simboleggia le Fasciature di Gesù.

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