Il sale che usiamo comunemente come tutti sanno è estratto dal mare: l’acqua, raccolta nelle saline, evaporando fa affiorare il sale, che subisce tutta una serie di passaggi prima di essere pronto per l’uso.
Esistono tuttavia in natura altre specie di sale che non vengono ricavate dal mare ma provengono da giacimenti minerari sparsi in varie zone della Terra; fra questi il sale rosa dell’Himalaya, particolarmente puro e pregiato.
Il sale dell’Himalaya in cucina
Il sale dell’Himalaya si può impiegare come sale da tavola sui cibi crudi come le insalate o per condire gli alimenti durante la cottura. Tuttavia negli ultimi tempi
tempi questo sale è diventato uno dei prodotti più in voga nell’alta cucina. Molti chef lo utilizzano innanzi tutto per il suo gusto che, essendo più delicato del sale comune, non copre il sapore dei cibi.
Viene così preferito nella preparazione di carni e pesci da arrostire o da cuocere alla brace oppure per marinare il pesce. Inoltre per il suo colore rosa chiaro viene impiegato anche per decorare, ad esempio, l’orlo dei bicchieri da cocktail.
Questo sale, che è un ottimo conservante, viene anche impiegato da molte industrie alimentari per la conservazione di alimenti a lunga scadenza.
Proprietà del sale rosa
L’ uso di questo sale in cucina determina non pochi benefici. Innanzi tutto, a differenza del sale tradizionale, non fa aumentare la pressione sanguigna, stimola la circolazione e aiuta a eliminare le tossine per la grande quantità di sali minerali che contiene.
Se infatti il sale comune è cloruro di sodio, quello dell’Himalaya contiene ben 84 minerali, fra cui calcio,ferro, potassio,rame e magnesio. Un grande vantaggio per la nostra salute.
Perché si chiama sale dell’Himalaya
Alle pendici dell’Himalaya oltre duecentocinquanta milioni di anni fa, a causa della formazione delle catene montuose, l’antico specchio di mare esistente nella zona restò imprigionato sulla terraferma.
Lentamente, col volgere del tempo, l’acqua evaporò, lasciando vasti depositi di sale che cominciarono a essere sfruttati dalla gente del luogo. Il sale veniva impiegato essenzialmente per conservare la carne e il pesce per tutto l’anno, mentre a primavera le carovane trasportavano il sale fino alla vallate del Nepal per commerciarlo.
Ancora oggi il sale dell’Himalaya viene estratto a mano dai giacimenti e sempre manualmente viene selezionato, schiacciato con appositi utensili, lavato e infine essiccato al sole.