L’alimento attraverso cui rischiamo di ingerire le più consistenti quantità di mercurio (un metallo particolarmente dannoso per il nostro organismo) è il pesce.
E’ doveroso precisare, però, che non tutti i prodotti ittici contengono un’uguale concentrazione di mercurio e che il rischio tossicologico del mercurio dipende da diversi fattori, ossia il livello di contaminazione delle acque in cui il pesce ha vissuto, la specie e le dimensioni del pesce e la quantità di prodotto che mangiamo.
Se inquinato, il pesce non può esprimere pienamente i propri benefici sul nostro organismo, derivanti dal basso contenuto di grassi e dall’elevato valore proteico. Sta a noi, dunque, aver cura di salvaguardare la nostra salute scegliendo e consumando il pesce in modo consapevole.
Oggi, in particolare, scopriamo insieme se esiste e quanto è elevato il rischio di ingerire mercurio acquistando e mangiando pesce azzurro.
Il pesce azzurro e il rischio mercurio: informazioni utili
Perché il pesce azzurro è più sicuro di altri pesci?
I pesci azzurri, così definiti perché solitamente caratterizzati da una colorazione dorsale tendente all’azzurro o al blu, sono tra i pesci meno soggetti alla contaminazione da parte del mercurio, oltre che particolarmente ricchi di grassi Omega3 (i cosiddetti grassi buoni).
L’elemento che fa sì che i pesci azzurri abbiano meno probabilità di altri pesci di essere inquinati dal mercurio è costituito dal fatto che, in linea generale, si tratta di pesci piccoli o molto piccoli.
Essi, infatti, che essendo di piccole dimensioni non si trovano ai vertici della catena alimentare, accumulano dosi di mercurio decisamente inferiori rispetto a quelle dei grandi pesci predatori (come tonno, pesce spada, verdesca, cernia…).
Quali pesci azzurri scegliere?
Sono molte le specie di pesce azzurro esistenti, dallo sgombro all’alaccia, dall’aguglia al sugarello, ma ce ne sono alcune che, come studi scientifici hanno dimostrato, contengono quantitativi di mercurio decisamente trascurabili.
Più precisamente, si tratta di aringhe, acciughe, sardine e maccarelli.
Come difendersi dai danni del mercurio?
Se volete essere certi di non ingerire dosi di mercurio superiori rispetto alla soglia di sicurezza fissata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a 0,1 milligrammi alla settimana per ogni chilogrammo di peso corporeo, un primo consiglio è quello di limitare il consumo di pesce a 2-3 volte alla settimana.
Un altro modo per attenuare gli effetti nocivi del mercurio è costituito dall’assunzione di selenio. Infatti, questo minerale, presente nel pesce ma anche nel lievito di birra, nei cereali, nella carne, nei molluschi e in specifici integratori alimentari, è in grado di mitigare la tossicità del mercurio per il nostro organismo.