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Pulire i carciofi: tecnica e consigli


Pulire i carciofi, tecnica e consigliIl carciofo, oltre a essere noto per le sue proprietà benefiche, è anche l’ortaggio che non può mancare nel pranzo pasquale.

Tuttavia, nonostante il carciofo sia tanto apprezzato per il suo gusto particolare e la sua versatilità in cucina, ha un difetto: la pulitura. Ecco qualche consiglio per pulire bene i carciofi.

Il carciofo a Pasqua

Il carciofo grazie al particolare sapore amarognolo, molto gradevole e, soprattutto, discreto, entra nella preparazione di molte ricette perché si sposa con moltissimi ingredienti esaltandone il gusto senza coprirlo.

Non a caso sulla tavola di Pasqua al carciofo è sempre riservato un posto d’onore.


I carciofi, Infatti, accompagnano molti piatti tipici della tradizione pasquale italiana, dall’agnello in umido, alla torta pasqualina, alle polpettine per antipasti, per finire alle frittate e ai tortini golosi da portare nelle gite fuori porta di Pasquetta.

Come scegliere i carciofi

Per assaporare in pieno il carciofo bisogna acquistarlo fresco. Ci sono diversi tipi di carciofo: tondi, allungati, con spine e senza, primaverili, autunnali, con striature viola o completamente verdi.

Qualunque sia la qualità, quando si comprano i carciofi bisogna sempre scegliere quelli con gambo sodo, foglie carnose e, soprattutto, punta chiusa.

Tecnica per pulire i carciofi

Pulire i carciofi non è un’operazione semplice e nemmeno veloce. Sovente, soprattutto, quando si va di fretta, si preferisce acquistare carciofi surgelati o in vasetto proprio per evitare i tempi e la noia della pulitura.

Tale scelta, però, non è molto saggia, perché la lavorazione industriale non solo priva il carciofo di tutte le sue proprietà benefiche, ma ne altera anche il sapore.

Per una buona resa del carciofo, le parti dure, legnose e filamentose, in pratica tutte quelle esterne, devono essere eliminate con cura. Ecco come procedere per eseguire un’accurata pulizia del carciofo.

Che cosa serve

  • Ciotola capiente
  • Succo di un limone
  • Guanti in lattice
  • Scavino
  • Pelaverdure
  • Coltello di ceramica

Procedimento

Riempite la ciotola con acqua fredda e aggiungete il succo di limone. Infilate i guanti per evitare che le mani anneriscano al contatto con i carciofi e cominciate a tagliare il fusto dell’ortaggio fino al punto in cui risulta più morbido.

Con l’aiuto del pelaverdure sbucciate il fusto per rimuovere tutti i filamenti, poi tagliatelo a pezzetti e mettetelo nell’acqua acidulata.

Cominciate a eliminare con le mani le foglie esterne del carciofo fino ad arrivare a quelle interne più tenere. Tagliate di circa quattro centimetri la punta del carciofo con il coltello di ceramica.

Tagliate in due o più parti i carciofi in senso verticale. Se all’interno dell’ortaggio si trova il tipico fieno o pappo, bisogna eliminarlo con lo scavino o, in alternativa, con un coltellino molto affilato.

Appena tagliati i carciofi vanno tuffati nell’acqua acidulata. Questa operazione serve per impedire ai carciofi di annerire. A questo punto i carciofi sono pronti per entrare nella ricetta da voi scelta.

L’ossidazione

I carciofi puliti e tagliati, se esposti all’aria, diventano scuri poiché il ferro di cui sono ricchi si ossida. L’acqua acidulata con limone o aceto di mele, è un ottimo antiossidante, perciò consente ai carciofi di mantenere il colore originale.

Per lo stesso motivo è consigliato usare un coltello di ceramica invece che uno di acciaio.
Il carciofo Bio, poiché mantiene inalterati tutti i suoi preziosi elementi essenziali, incluso il ferro, si ossida più facilmente dello stesso prodotto che arriva sul banco del supermercato da colture intensive.

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