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Il cavolfiore è un grandissimo alimento che si presta con una certa verginità ad essere preparato davvero in mille modi: può essere una base per delle insalate incredibili, ingrediente per delle fritture superlative e anche una verdura da preparare semplicemente in maniera croccante, scottandola giusto un po’ al vapore.
Vediamo insieme quali sono i tempi di cottura per il cavolfiore, utilizzando diversi metodi di cottura e analizzandoli uno per uno.
La bollitura
La bollitura è un metodo estremamente comune per la cottura del cavolfiore, anche se saranno pochissimi gli specialisti della cucina che sceglieranno di cuocere questo delicato ortaggio in questo modo. Se avete comunque deciso di procedere per questa strada, che tende però ad ammollare un po’ troppo il prodotto, non dovrete farlo bollire per più di 6 minuti, se lo avete tagliato a pezzi.
Facendolo cuocere di più comincerà a sfaldarsi e a diventare molto meno consistente.
Cottura al vapore
La cottura al vapore è sicuramente la migliore per il cavolfiore. Tagliamolo a pezzetti e facciamolo cuocere nella pentola specifica per questo metodo di cottura. Basteranno al massimo 4 minuti per avere un prodotto cotto, ma comunque croccante.
Pentola a pressione
La pentola a pressione aiuta a ridurre i tempi di cottura, ma con un ortaggio come il cavolfiore non ha assolutamente senso. Siamo davanti ad un metodo di cottura che, nel caso voleste proprio insistere, non dovrebbe superare i 2 minuti.
Qual è il miglior metodo di cottura?
Il miglior metodo di cottura per i cavolfiori è sicuramente quello a vapore. Consente infatti di avere un prodotto più croccante, dalla consistenza giusta e con un sapore che non viene disperso dalla bollitura.
