Il brasato è uno dei piatti più famosi della tradizione piemontese e mette insieme le due specialità di questa splendida regione italiana, ovvero: la carne bovina e il vino rosso.
Ma quale vino bisogna usare per un brasato a regola d’arte? Vediamo insieme cosa prescrive la tradizione e quali alternative utilizzare altrimenti.
La tradizione vuole il Barolo
Il brasato al vino rosso si chiama in realtà brasato al Barolo, in quanto la ricetta tradizionale impone di usare questo famosissimo vino piemontese.
La preparazione a regola d’arte, quella che ha reso questo piatto celebre in tutto il mondo, dunque, obbliga ad utilizzare questo particolare tipo di vino.
Uno chef che si rispetti, però, deve avere anche una certa propensione a sperimentare cose nuove, e perché non farlo proprio partendo da un piatto tra i più tradizionali?
In alternativa, scegliere un vino rosso ad alta gradazione
Il Barolo può essere sostituito senza troppi problemi da un vino rosso e asciutto che abbia una gradazione alcolica del 12,5% almeno. Ci permettiamo di consigliarvene qualcuno, scegliendo rigorosamente dai vini DOC o DOCG:
- Montepulciano d’Abruzzo DOC;
- Chianti Classico DOC;
- Cannonau DOC;
- Siracusa Syrah;
- Primitivo di Manduria DOC.
Come avete visto, abbiamo scelto sia vini dal tenore alcolico importante, sia dal gusto tannico e secco. Queste caratteristiche avvicinano, nella preparazione del brasato, i vini sopra elencati al Barolo prescritto dalla tradizione.