Tra i piatti più raffinati della cucina internazionale vi è senza dubbio la tartàre (o tàrtata nella versione italiana). Si tratta di una pietanza a base di filetti di carne o pesce crudi tagliati finemente a coltello in cubetti.
Oggi, in particolare, parleremo della tartare di tonno rosso. Questo piatto delizioso, ottimo come antipasto, viene insaporito con condimenti semplici, spesso olio, un pizzico di sale e di pepe. Può essere arricchito a piacere con alimenti come verdura, frutta esotica (mango, avocado, passion fruit) o riso (specialmente quello venere).
Se desiderate preparare una tartare di tonno eccezionale da gustare a casa, ci sono alcune regole fondamentali da seguire. Per non commettere errori, vediamole insieme nella nostra guida all’acquisto.
Tartare di tonno: occhio alla qualità
Per mangiare una tartare di tonno degna di nota, bisogna partire dall’ingrediente fondamentale, ossia dal tonno. Essendo un piatto da ingerire crudo è necessario che la materia prima utilizzata sia di ottima qualità.
Se avete un pescivendolo di fiducia, nessun problema. Chiedete direttamente a lui di darvi un filetto di tonno rosso fresco per la tartare. Altrimenti recatevi al mercato o al banco pesce del supermarket.
In ogni caso, bisogna controllare l’aspetto del pesce. Il filetto di tonno deve essere di un bel rosso vivo. Inoltre, la carne deve apparire lucida e compatta. Questi elementi suggeriscono che il pesce in questione è fresco e quindi adatto alla tartare.
Attenzione ai parassiti
Nella scelta del tonno per la vostra tartare c’è un’altra cosa molto importante da verificare: il pesce deve essere stato abbattuto. Cosa vuol dire? Abbattere un alimento significa portarlo a una temperature molto bassa (circa -20°) per almeno 24 ore usando specifici frigoriferi (abbattitori).
Questo procedimento è assolutamente necessario per poter mangiare del pesce crudo. Serve, infatti, a uccidere i parassiti dell’alimento potenzialmente rischiosi per la nostra salute se ingeriti.
Nel caso del tonno, e di altri tipi di pesce azzurro, il nemico numero uno è l’Anisakis. Parlate con il pescivendolo e assicuratevi, dunque, che il tonno sia stato correttamente abbattuto. Se avete dei dubbi, potete ovviare al problema tenendo il pesce in freezer per almeno 4 giorni.