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Come cucinare il coniglio senza rovinarlo


carne di coniglioIl coniglio è un ottima carne per una gran varietà di piatti. Nonostante sia parte della nostra tradizione culinaria da moltissimo tempo, non tutti sanno come cucinarlo al meglio.

Le caratteristiche proprie della carne di coniglio rendono la preparazione di piatti a base di questa magra ma gustosa carne particolarmente difficoltose.

I problemi sono principalmente dovuti alla quasi totale assenza di grassi, al taglio dell’animale e alla grandezza dei pezzi, che sono in genere molto più piccoli di quelli a cui siamo abituati.

Oggi vediamo insieme gli accorgimenti necessari per cucinare un coniglio a regola d’arte.


Spezzare il coniglio

Comprate il coniglio intero. Potete spezzarlo voi o farvelo spezzare dal macellaio. Prima di farlo tagliare dovrete avere ben in mente la preparazione per la quale lo utilizzerete.

Se si tratta di farlo a pezzi, sarà necessario tagliare la sella in 2, le zampe anteriori in due o tre pezzi e lasciare intere quelle posteriori.

Regolatevi anche un po’ ad occhio. I pezzi dovrebbero essere più o meno della stessa grandezza, tenendo però bene a mente che la sella risulterà naturalmente meno carnosa del punto di attacco delle gambe anteriori.

Se invece volete prepararlo intero, non ci sono problemi di sorta.

Il primo problema: una carne molto magra

Mediamente i conigli sono più magri anche dei polli. Questo vuol dire che ci troveremo a trattare una carne davvero magra, che non lascia spazio per errori di preparazione o cottura.

E’ fondamentale scottare il coniglio cercando di creare la crosticina che manterrà i liquidi, durante la cottura, all’interno del pezzo di carne.

Sarà altrettanto fondamentale cercare di non cucinarlo troppo. La carne magra si indurirà e avrete un coniglio così cattivo da guadagnarsi un viaggio di sola andata verso il bidone della spazzatura.

Quando si parla di carni magre, e soprattutto se siamo davanti a tagli piuttosto piccoli, la precisione è di importanza fondamentale. Cuocetelo più del dovuto e si trasformerà in una suola di scarpe immasticabile.

Il secondo problema: come cuocerlo?

Il coniglio può essere cucinato praticamente in ogni modo.

In forno

Prendere un ramo di rosmarino, intingetelo nell’olio d’oliva e passatelo su tutto il coniglio. E’ di fondamentale importanza dare una unta sostanziosa alla carne, pena il trovarsi un coniglio troppo asciutto a fine cottura. Un coniglio di dimensioni medie cuoce in 1 ora a 180° in forno. Se il vostro coniglio fosse più grande, aspettate un po’ di più, senza mai superare l’ora e mezza.

In padella

Il coniglio può essere anche cotto in padella. Si tratta di una preparazione più problematica, dove gli scarti di tempo tra errore e perfezione sono minimi. 

Condite il coniglio in una ciotola, aggiungendo olio, pepe e sale. Tenete la padella ad una temperatura medio alta, senza eccedere. Ritrovarselo bruciato fuori e cotto poco dentro è il risultato classico di chi prova a cuocere il coniglio a temperature troppo alte. 

Anche una padella troppo poco calda non va bene. Il vostro coniglio finirebbe per bollire, perdendo tutti i vantaggi di una cottura in padella.

Cuocetelo per 5 minuti per lato, tempo più che sufficiente per avere un coniglio cotto a puntino.

In umido

Il coniglio può essere cotto anche in umido. Scottatelo in padella, poi fatelo cuocere nella preparazione che avete scelto per 45 minuti. Si tratta di un tempo più che sufficiente al coniglio per intenerirsi. Superando questo limite la carne comincerebbe a spappolarsi, con un risultato molto lontano da quello che ci aspettiamo

 

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